"Disco Uno" è il nuovo album del collettivo Pietra Tonale, disponibile da venerdì 16 maggio su tutte le piattaforme di streaming digitale.
Musica rupestre contemporanea che segna un ritorno al segno originario, condiviso e comunitario: "Disco Uno" è il primo album di Pietra Tonale, collettivo musicale torinese con un organico fluido di venti musicisti e musiciste che esplora il confine tra gesto libero e struttura, tra suono e significato.
Anticipato dal brano "In Iterpo Elo", il nuovo disco è un’incisione sonora realizzata interamente in autonomia, dallo studio di registrazione al mixaggio, frutto di due anni di sperimentazione e incontro tra diverse anime. Il risultato è un paesaggio sonoro eclettico che mescola art-pop, alternative-rock, squarci noise ed elettronica rapsodica. Una voce canta in lingue a tratti sconosciute, evocando memorie e futuri, in un presente da riscrivere insieme.
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"Sar Oh Dedida", la focus track di "Disco Uno", prende forma in due atti: la prima parte, arrangiata da Giulia Impache e Simone Farò, si muove come un respiro lieve, è costruita su una texture sottile e avvolgente che sostiene la tenue linea vocale ed il testo evocativo, quasi simbolista. L’obiettivo è quello di farci sentire come se stessimo “camminando in punta di piedi su un velo d’acqua”, prima di abbandonarci a un riempimento risoluto, che si dissolve con la stessa grazia con cui è arrivato.
La seconda parte, firmata da Jacopo Acquafresca insieme ad Andrea Marazzi, cambia pelle: si entra in un loop con un ritornello che incalza e che chiude il cerchio con un contrappunto più strutturato, ma senza sciogliere del tutto l’enigma del titolo.
"Sar Oh Dedida" rimane sospeso, come un sussurro o un’eco di qualcosa che non vuole essere del tutto detto: il titolo nasce da una frase detta infatti quasi per caso da Giulia a Guglielmo Diana: “Devo andare a vivere al mare per stare bene”. Da lì si apre una porta, quella dell’aria che muove le onde e le parole, e a volte cura.
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Prima delle parole c’erano i segni.
Le pitture rupestri non erano semplici disegni: erano un codice universale, un’eco ancestrale impressa sulle pareti delle caverne per comunicare, tramandare, connettere.
Erano la voce collettiva di una comunità che si riconosceva nei simboli, non nei singoli.
Oggi, Pietra Tonale raccoglie quel testimone e lo traduce in suono.
Non come firma individuale, ma come impronta condivisa.
Un’onda sonora che non appartiene a nessuno, e proprio per questo, appartiene a tutt*.
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1. Devotion
3. Sar Oh Dedida
5. Ronzeze
7. In Iterpo Elo
9. Aix To Mun
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2. Selce
4. Petricore
6. Melodia 2
8. Nap
10. Melodia 1
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Tutti i brani di "Disco Uno" sono stati composti da Simone Farò, Jacopo Acquafresca, Guglielmo Hardouin, Filippo Gillono, Luca Neri, Giulia Impache e Ignazio Morabito.
I brani sono stati arrangiati da Andrea Marazzi, Simone Farò, Jacopo Acquafresca e Guglielmo Hardouin, prodotti da Andrea Marazzi.
I mix dei brani sono stati curati da Andrea Marazzi e Guglielmo Diana, i master da Nick Foglia.
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Pietra Tonale è un collettivo musicale nato a Torino nel 2016, da un laboratorio di ricerca sonora su improvvisazione e composizione non convenzionali. Con un organico fluido di circa venti musicisti e musiciste, esplora il confine tra gesto libero e struttura, tra suono e significato.
Dal 2017, Pietra Tonale è anche un’associazione attiva nella produzione di concerti, workshop e progetti performativi. "Disco Uno" è la prima incisione collettiva del gruppo, una musica rupestre contemporanea che segna un ritorno al segno originario, condiviso, comunitario.
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