Dall’incontro di Crookers e Angelica nasce “Il taxi”, un brano che fonde elettronica e attitudine pop in un’esplosione di energia ispirata alla dance degli anni '10, spinta da un beat che non dà tregua, perfetto per chi ha bisogno di liberarsi e riprendersi il proprio spazio.
Al centro, una parola che accomuna entrambi: indipendenza. Un tema che attraversa le loro esperienze artistiche e umane tra scelte, distanze e libertà da riconquistare. Nella musica, nella vita e nelle relazioni, “Il taxi” è un viaggio sonoro che parla di autonomia, desiderio e affermazione di sé.

“Digitare” è il nuovo singolo di Yasmina, una riflessione su quel sottile cortocircuito tra identità personale e produttività quotidiana, una riflessione sonora sul lavoro che appassiona, ma che non spegne il desiderio di evasione: Yasmina si interroga su quale suono possa accompagnare la vita di chi trascorre le giornate davanti a uno schermo per lavorare, per vivere, ma anche per cercare di non perdersi.

Conse ci racconta l’attimo in cui qualcuno entra nella vita di un'altra persona senza preavviso, in incontro che scuote e si confonde con la quotidianità, fino a rendere indistinguibili il bene e il male: il nuovo singolo "Mille metri" restituisce tutta l’energia di un innamoramento che arriva senza bussare, ma cambia ogni cosa.

Tra sonorità afro house e influenze pop, BABILONIA ci racconta di un amore non corrisposto per una ragazza affascinata solo dal lusso, dalle auto costose e dai regali, indifferente a chi non ha uno status da esibire. Il producer partenopeo si muove in equilibrio precario tra rabbia e desiderio, mentre un deciso groove di batteria amplifica un’emozione che lo fa sentire "so high".

"Come Stai" è il nuovo singolo dei Flowers For Boys che fonde la malinconia dell’emo dei primi anni duemila con l’urgenza cruda dell’alt-rock contemporaneo, restituendo tutta la potenza di una domanda solo in apparenza semplice, con la sincerità tipica di una chiacchierata tra amici. Il nuovo brano si apre in punta di piedi, come una conversazione lasciata in sospeso, per poi esplodere in un crescendo che scuote e avvolge. Chitarre distorte, batterie incalzanti ed un suono che resta sempre lucido, lasciano spazio al respiro delle parole: "Come Stai" è un confronto intimo, un modo per guardarsi dentro e affrontare l’altro, soprattutto quando le verità non possono più essere rimandate.

Mads & odioeffe ci trasportano in un viaggio sonoro ipnotico, dove la voce poetica si intreccia con una trama elettronica pulsante e avvolgente: "Cet Amour" esplora le contraddizioni di una passione proibita ma autentica, restituendo in musica la tensione emotiva di un sentimento tanto potente quanto inafferrabile. Un racconto in bilico tra desiderio e ossessione, dove parola e suono si fondono in un’onda continua di emozioni contrastanti.
Il nuovo singolo rappresenta il primo passo de la goccia, la compilation musicale di Fluidostudio che raccoglie dodici brani in dodici mesi, sempre di martedì. Ogni release è una goccia che scava nel sottosuolo culturale italiano per riportare in superficie storie e suoni che definiscono la musica contemporanea del paese.

Due brani per altrettanti viaggi emotivi che si incrociano tra malinconia e tensione, tra notti fuori controllo e rifugi interiori. Con una narrazione intensa e cinematografica, i greatwaterpressure pubblicano "alibi" e "sempre tardi": due singoli che si completano a vicenda, esplorando il confine tra l’urgenza di perdersi e il bisogno di rallentare.

"alibi" racconta di una notte estiva sull’orlo del caos, tra euforia e perdizione, con un sound che mescola linee di basso campionato, intrecci di wurlitzer e un groove funky. Un brano che vibra di contrasti: ciò che brucia dentro e il desiderio di pace, la voglia di smarrirsi e quella di ritrovarsi. Strade, cuori, momenti che sembrano destinati a sparire ma restano impressi.

"sempre tardi", invece, prende un’altra direzione: tra chitarre, synth, nu-funk ed elettronica dalle tinte R&B, racconta il bisogno di sottrarsi alla pressione costante e concedersi il lusso dell’ozio condiviso. Un inno gentile all’indecisione e al tempo dilatato, capace di restituire bellezza a ciò che spesso passa inosservato.

Due canzoni che anticipano il nuovo EP del collettivo milanese e che condividono un filo sottile: quello che lega la corsa all’attesa, il caos alla calma, la vita che ci travolge e quella che impariamo a trattenere.

"Bunker" fonde atmosfere R&B e rap in un racconto personale e viscerale: il nuovo singolo di Eakos affonda le radici nella vulnerabilità e nella voglia di rinascita, guidato da una produzione evocativa che richiama le sonorità di James Blake, Bryson Tiller e Teezo Touchdown, mentre la voce campionata diventa un mantra emotivo che accompagna l’ascoltatore in un percorso tra fragilità e slanci di coraggio.

Con due nuovi singoli, “Menino – Primo Quarto” e “Cuidado – Secondo Quarto”, Brida apre un ciclo narrativo che intreccia corpo e pensiero, intimità e desiderio, costruendo un racconto in musica che attraversa l’identità maschile, la sensualità e il bisogno di liberazione.

“Menino – Primo Quarto” nasce da un’urgenza profonda e personale: riflettere su cosa significhi essere un ragazzo oggi, in una società che ancora impone modelli di virilità rigidi e soffocanti. Con una produzione che fonde pulsazioni reggaeton e sfumature urban, Brida si rivolge in particolare ai giovani uomini, invitandoli a riscoprire l’autenticità, la fragilità, l’emozione.

Con “Cuidado – Secondo Quarto”, invece, l’artista apre uno spiraglio più sensuale e onirico, lasciandosi guidare da una fantasia erotica nata sulle spiagge brasiliane. Il brano, dominato da sonorità reggaeton e latin, è un invito a lasciarsi andare, a perdersi nel ritmo e nelle immagini: i piedi nella sabbia, lo sguardo tra le stelle, l’aria estiva che risveglia i sensi. Il ritornello in portoghese si imprime come un mantra, liberando il lato più istintivo e immaginativo dell’ascolto.

Due capitoli diversi, complementari, che raccontano la complessità di chi cerca di conoscersi senza filtri: Brida continua così il suo cammino artistico e personale, esplorando nuove forme di umanità, attraverso la voce, il corpo e la musica.

Il singolo d'esordio di Martina Gil racconta il senso di inadeguatezza che si prova quando ci si sente fuori posto, con la testa affollata di pensieri ma nessuna parola che sembri quella giusta: "Le cose sbagliate" sono quelle frasi che ci sfuggono e che, anche a distanza di anni, ci fanno arrossire. Parole che non avremmo voluto dire, ma che riaffiorano all'improvviso, lasciando un senso di disagio difficile da scrollarsi di dosso.